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L’origine delle specie, Editoriale Scienza

17 Marzo 2022

di Valentina Palmieri

Se pensate che della storia di Darwin sapete già tutto, dovete assolutamente dare un’occhiata all’ ultima novità illustrata di Editoriale Scienza “L’Origine delle Specie”.

Più di 60 pagine in un formato da collezione vi racconteranno moltissimi nuovi dettagli sui viaggi del naturalista più famoso e vi spiegheranno le teorie nate dalle sue scoperte estremamente audaci. Sì, perché parliamo di un’epoca (metà Ottocento) in cui si pensava che tutto fosse prestabilito da un volere divino. Anche la moglie di Darwin, Emma, era molto religiosa e dovettero trovare dei compromessi sulle loro convinzioni così diverse sull’origine dell’uomo.

Emma Darwin

Quel capoccione di Darwin formulò la teoria dell’evoluzione delle specie per selezione naturale, e spiegò anche come tutte le specie derivino da un antenato comune.

Darwin era sicuramente uno che amava annotare cose, e collezionare sassi, e anche resti di animali morti. Intraprese un lungo viaggio sul brigantino Beagle: nel suo viaggio visitò le isole di Capo Verde, le isole Falkland (o isole Malvine), la costa del Sud America, le Isole Galápagos e l’Australia. Il brigantino è un veliero, quindi Darwin ha attraversato mezzo globo trainato da vele.

Noi che tentiamo di andare da Roma Termini alle Galapagos

Non sapremmo raccontare mai in maniera chiara come gli autori Anna Brett e Nick Hayes delle scoperte di Darwin, dei piumaggi e delle danze di selezione sessuale degli uccelli tropicali, e delle piante carnivore acchiappamosche.

Per questo ci soffermeremo solo su alcune chicche del libro, ovvero

  • quando esprimete un desiderio soffiando su uno di questi non fate nient’altro che un gran favore a quel furbo del Tarassaco che non volendo competere con altre piante, sfrutta il vento per riprodursi;
  • il cane amatissimo dal re Carlo II, il King Charles Spaniel ha perso l’olfatto da cacciatore inconsapevolmente a causa della selezione “artificiale” del popolo che amava copiare i gusti del re e che voleva lo stesso cane in casa
  • la struttura del nostro occhio è simile a quella del polpo, e possiamo dedurre, confrontandoci con altre specie, i passaggi dall’antenato comune ad oggi.

Il libro riporta tantissimi altri esempi, come la storia della falena delle betulle, che dimostra come le azioni dell’uomo influenzino la natura. La falena delle betulle infatti possedeva le ali bianche per mimetizzarsi al meglio sui tronchi di alberi coperti da licheni ed evitare uccelli predatori. Alcune falene però potevano nascere completamente di colore nero. Con la rivoluzione industriale del 1800, la fuliggine ricoprì i tronchi e i licheni sugli alberi morirono, di conseguenza solo le falene nere riuscivano a mimetizzarsi e a sopravvivere. Così il colore delle falene fu selezionato per le generazioni successive all’arrivo delle fabbriche.

Le azioni dell’uomo sull’ambiente quindi influenzano il processo di selezione naturale e siamo tutti interdipendenti. Come riportato recentemente dal botanico Stefano Mancuso, la fortuna economica dell’Inghilterra sarebbe dipesa direttamente dai bombi. Questa affermazione parte da una delle osservazioni di Darwin (poi estesa dai biologi tedeschi Ernst Haeckel e Carl Vogt): i topi, spiega Darwin, sono tra i principali nemici dei bombi perché mangiano le loro larve e distruggono i loro nidi. Nutrendosi di topi, i gatti aumentano le possibilità di sopravvivenza dei bombi, che, a loro volta, impollinano i trifogli, che poi nutrono le mucche da carne che forniscono la carne per nutrire i marinai, permettendo così alla marina britannica di rappresentare il pilastro dell’impero inglese.

Pervasi dello spirito d’osservazione di Darwin, con libro illustrato e taccuino alla mano, vi invitiamo ad indagare la biodiversità intorno a noi, perché dipendiamo da questa più di quanto si possa immaginare.

L’origine delle specie, Editoriale Scienza
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