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Quanta scienza c’è in Nano!

9 Febbraio 2022

di Valentina Palmieri

Non capita spesso un albo illustrato come Nano tra le mani.

Nano (Editoriale scienza, Gennaio 2022) è tanto incredibilmente attuale dal punto di vista della ricerca scientifica quanto prezioso nei dettagli artistici.

Ma andiamo per gradi. Questo albo parla di nanotecnologie, e lo fa partendo dagli atomi, entità piccole che compongono oggetti nella nostra casa: la vasca, la finestra, le posate, ma anche il nostro corpo. Tutto questo è fatto di atomi. Quanto è grande un atomo? Circa 0,1 nanometri, 0,0000000001 metri.

Riuscite a immaginarlo?

Mettiamola così, se ingrandissimo un palloncino pieno di elio alle dimensioni della Luna, un singolo atomo sarebbe grande come la testa di uno spillo.

Ora nel 2004 due signori dai nomi impronunciabili* hanno fatto un esperimento da Nobel con un rotolino di scotch. A partire da un blocco di grafite (l’interno delle matite) hanno letteralmente fatto una ceretta, strappandone uno strato alla volta con lo scotch. In questo modo hanno ottenuto un materiale, anzi un nanomateriale, che si chiama grafene (e che sicuramente avrete sentito nominare). Il grafene è spesso solo un atomo, insomma è la versione sottiletta della matita, se la matita fosse fatta di formaggio.

Appena scoperto, il grafene ha fatto impazzire tutti gli scienziati con le sue proprietà. Ma non vi diciamo altro, perché cosa si può fare con il grafene e quali strumenti si usano per studiarlo, lo spiega la Dott.ssa Jess Wade, dell’Imperial College di Londra in questo interessantissimo albo illustrato

Le sue parole sono accompagnate dai colori sgargianti, le piante rampicanti e le provette di Melissa Castrillon, così brava che senza accorgercene ci fa rimpicciolire ed entrare da (nano)spettatori nelle sue tavole illustrate.

*Andrej Gejm e Konstantin Novosëlov dell’Università di Manchester

Quanta scienza c’è in Nano!
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