Intervista scientifica a Francesca Albano
Come ti chiami?
Francesca Albano

Dove ti trovi adesso?
Vivo e lavoro a Roma ma viaggio spesso e ora mi trovo a Malta.
Cosa studi?
Ho studiato ingegneria biomedica ma per migliorare anche altri aspetti sto portando a termine un master in Big Data e Business Intelligence e un MBA (master in business administration). Una doppia laurea che copre molti campi di mio interesse.
Quali prospettive apre, anche a lungo termine, per la conoscenza e quali applicazioni ha il tuo progetto?
E-nable Italia è una community di makers e già per questo permette a chi ne fa parte di ampliare le proprie conoscenze e competenze sia a livello professionale che personale. Sono richieste diverse conoscenze, dalla capacità di progettazione a quelle di stampa in 3D degli ausili (noi li chiamiamo device), passando per la conoscenza dei materiali e delle problematiche che si cerca di risolvere con i nostri progetti. Noi progettiamo, stampiamo e doniamo device ai bambini nati con amputazioni e malformazioni agli arti, per questo il passo che precede tutta la progettazione è capire le problematiche derivanti da questi tipi di deficit. Capire in che modo un device può restituire parte delle abilità mancanti ad un bambino facendolo sentire a suo agio in attività altrimenti per lui difficili o impossibili da realizzare. Aiutarlo ad esplorare e approfondire la conoscenza del proprio corpo, della profondità che lo circonda e di come questi ausili possono essergli di aiuto nella quotidianità. Questo progetto prevede applicazioni anche in ambito sportivo, abbiamo sviluppato alcuni device specifici: SwimAble, un device che permette ai bambini di imparare a nuotare e il Bike Adapter, un device che, applicato al manubrio della bici, ripristina la simmetria necessaria all’uso della bici nei bambini con amputazione.
La cosa più bella del tuo lavoro?
Per me, la parte più bella è quando le famiglie e i bambini che ricevono il device ci esprimono la loro gioia e la loro gratitudine. Un mix di lacrime, sorrisi, abbracci e pura sincerità nel dire ciò che sentono e provano quando usano per la prima volta qualcosa che noi abbiamo creato per loro, è bellissimo sapere che, in qualche modo, possiamo contribuire a migliorare un pochino la loro vita quotidiana.
Tra 5 anni farai ancora questo?
Probabilmente seguirò ancora questo progetto in modo da poter dare un contributo. Che sia a livello umano o professionale. Sento che nel tempo potrà essere un punto importante per la crescita della conoscenza.
La tua scrivania ordinata o disordinata?
Ordinata, ogni cosa al suo posto e con un ordine logico. Tipo suddivisa per settori. Però a volte il disordine prende il sopravvento, soprattutto quando faccio più cose contemporaneamente.. magari ci sono colori e qualche scheda elettronica. Però per poter studiare e lavorare è ordinata.
A scuola cosa ti piaceva studiare?
Mi piaceva quasi tutto ma ovviamente matematica e fisica erano le mie preferite. Al liceo mi appassionava molto anche la letteratura latina e la filosofia. All’università invece mi sono appassionata ai biomateriali e all’informatica e in particolare ai Big Data. Senza escludere le varie strategie di business.
Il tuo hobby?
Ho diversi hobby. Diciamo che lo sport mi accompagna da sempre. Ho fatto atletica a livello agonistico, karate e da qualche anno oramai trekking e arrampicata sportiva. Inoltre leggo tantissimi libri e mi piace averli tutti cartacei.
Ci fai vedere il tuo posto preferito della città?

Ci consigli un libro e un film in cui si parla di scienza?
7 brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli è un piccolo libro e semplice da seguire.
